Vita e opere di un povero diavolo
3 d.C.
Alle nozze di Cana piange tutta la sera disturbando l’orchestra. A mezzanotte lo spostano nell’Orto degli Ulivi dove prende la prima influenza.
18 d.C.
Durante il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci se ne esce con “E se a uno piace la carne?” e viene messo a spingere la ruota del frantoio.
33 d.C.
Dopo la morte di Cristo si proclama re. Al momento della Resurrezione ha una crisi di nervi e colpisce una biga con un calcio: si frattura un piede.
180 d.C.
Scommette tutti i suoi averi sulle Guerre Puniche e finisce in miseria. Il cognato lo assume in un idrolavaggio per mammut. Prende la seconda influenza.
100 d.C.
Fonda l’Inferno e gli affari cominciano a funzionare, ma quando aprono il Paradiso, con l’aria condizionata, il fatturato crolla di colpo.
1290 d.C.
Dopo la pubblicazione dell’Inferno di Dante, ha un momento di gloria che gli vale qualche “ospitata” nei locali notturni. L’arrivo in libreria del “Purgatorio” lo riconsegna all’anonimato.
1646 d.C.
Alla quarantesima influenza, riesce a isolare il virus e inventa il vaccino. Il mondo scientifico rimane freddo: la malattia del momento è la lebbra. Deluso, inventa la depressione, ma non sa cosa farsene.
1939 d.C.
Apre un ristorante indiano a Formentera, ma è troppo in anticipo sui tempi. Il mondo è dilaniato dalla Seconda Guerra Mondiale e il pollo al curry non funziona. Chiude dopo tre mesi e torna all’inferno.
2009 d.C.
Pre fare lo spiritosdo entra come virus in un computer ma viene isolato e chiuso in un cd dove si trova tuttora, si mormora, per sfuggire ai creditori.