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Chi è il più sfigato?

Appena ne abbiamo scoperto l’esistenza ci è piaciuta subito e, sicuramente, è anche un’ottima idea da copiare per ridere con gli amici.
Si chiama la sfida della sfiga e consiste nel costringere un vostro amico o una vostra amica a vestirsi in maniera orrida, sicuri ovviamente del fatto che poi lei o lui si vendicherà con grande perfidia obbligandovi a fare lo stesso.

C’è un una sola, semplice regola: andare in un negozio dell’usato e con un budget massimo di 50 euro creare i cinque look più pietosi, buffi, improbabili o semplicemente ributtanti da far indossare alla vittima, per tutto il giorno, per una (lunghissima) settimana. Senza pietà, senza ripensamenti, senza accettare scuse o giustificazioni. Cattivissimi e irremovibili.
A voi verrà usato lo stesso trattamento dall’amica o dall’amico (che ve la farà pagare molto, molto cara.)

Ecco i reportage di chi non ha badato a scrupoli o pudori per divertirsi (a spese altrui!):

Ragazza 1: Liz

orrido7

“Mi sento proprio in forma.
Ecco un altro look mortificante.
Dio mio, la gonna! Se dovessi descriverne la fantasia in due parole direi: vomito di gelato alla stracciatella su marciapiede.
E generalmente il vomito non è un colore che mi dona molto.
Grazie Lumpa, amica mia. Grazie, grazie, grazie.
Forse questa gonna potrebbe portare la pace in Medioriente. Che ne so.
Io mi sento una sfigata e basta.
Il cappellino invece mi fa proprio arrabbiare. Il colore è carino, ma la taglia è completamente sbagliata. Potrebbe stare bene ad un bambino di sei anni. E poi se c’è una cosa a cui tengo sono i capelli, che lavo almeno una volta al giorno e questo coso pulcioso me li sta schiacciando. So già che passerò mezza giornata a cercare di rianimarli.
Adesso parliamo della felpa di Parigi: ok, questa non è male. Forse quando smetterà di puzzare di rancido la indosserò per andare a buttare la spazzatura. Alle sei del mattino. Di domenica. In agosto.”

Ragazzo 1:Mattia

homo hooribilis 1

Ecco un ottimo modo di iniziare la settimana: look sportivo alla “Ehi ragazzi come butta? Mi sento tutto attivo e sono a pronto a scalare la montagna di merda che è la mia vita!”
La magliettina è traspirante, cosa molto apprezzabile in primavera-estate, ma decisamente poco utile a marzo: mi sento come se qualcuno mi soffiasse continuamente sotto le ascelle.
Credo che mi ammalerò.
Degna di nota la fantasia di Ale nell’abbinare rosso&bianco, rosso&bianco, rosso&bianco.
Sembro pronto per il derby Antoniana vs. Busto ’81.
Tutto sommato, la giornata non è andata male: visto che pioveva sono uscito poco e non ho dovuto intrattenere molti rapporti umani.
Per cena ho portato fuori la mia ragazza e quando mi ha visto la sua reazione è stata: inclinare la testa da un lato, aggrottare preoccupata le sopracciglia e lanciarmi lo stesso sguardo di quando le dico che non so fare il bucato. “Ti amo tanto, ma sei proprio senza senso.”

Ragazza 2: Lumpa

orrido 1

Direi che cominciamo bene.
Con questo look, Liz si è sicuramente vendicata di qualsiasi cosa io le abbia mai fatto nella vita.
E’ veramente disgustoso. Più che cretina mi sento un incrocio tra una daltonica e una vecchia pazza che fa volontariato all’Esercito della Salvezza.
Ho fatto colazione al bar con il cappotto addosso.
Indossare un cappotto sopra un gilet imbottito in un posto molto caldo è un’esperienza che vi auguro di non dover affrontare mai: mi è evaporato il sangue dalle vene.
Una volta arrivata in ufficio avrei dovuto cronometrare la durata delle risate dei miei colleghi: non sono brava con le stime, ma credo sia stato qualcosa intorno agli otto minuti pieni.
Ed era solo l’inizio. A metà mattinata ho scoperto che la camiciona che Liz aveva deciso di trasformare in un vestito da piccolo aiutante di Babbo Natale (non avete idea della quantità di fantasia necessaria a fare ciò) non era così lunga come credevo e ogni volta che mi chinavo per raccogliere qualcosa, chiunque mi vedeva le terga.
Ecco una bella lezione di umiliazione. Alla fine ho deciso di tenermi il cappotto a oltranza. Con il gilet trapuntato sotto. E il riscaldamento accesso.
Quando sono tornata a casa la sera ero diventata emofiliaca e odoravo di barbone. Grazie Liz!

Ragazzo 2: Ale

yolalay

Ok. Oggi è l’ultimo giorno e già per questo mi sento molto più positivo.
Poi questo look mi fa sentire un po’ come il chitarrista degli AC/DC: sul set continuavo a saltare in giro con la gamba alzata impugnata tipo chitarra: sì, un cretino.
Ma i miei colleghi ridevano e io ero contento di fare lo scemo.
Quindi questo esperimento del vestirsi di mxxxa è riuscito anche a migliorare i miei rapporti umani sul posto di lavoro: chi mai sarebbe così stronzo da infierire su uno vestito come se stesse andando a cercare funghi al parco Sempione?
Lato semi-negativo: non è proprio il modo di vestirsi adatto a questo marzo milanese, ovvero tira vento e piove a caso.
Ancora una cosa: avverto un certo fastidio testicolare e per questo ho passato mezza giornata a fare imbarazzanti plié per liberare le mie noccioline dalla stretta assassina del cavallo dei bermuda.
Stasera mi sono anche fatto un piccolo esame di coscienza come quando avevo dieci anni e andavo al catechismo: Mattia è stato molto bravo con me a parte il costume da marinaio pazzo, mentre io sono stato cattivo con lui. Per questo dirò otto Ave Maria, sei Padre Nostro, un Salve Regina e anche un Credo che non se ne dicono mai abbastanza.
E poi gli offro cinque pinte di birra. Va bene?

to be continued…

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By Quelli di Comix

1 Commento

  1. galattik33

    ecco io sono talpone e quello e’ il mio commento! se volete capire cosa ho detto andate sul mio profilo e leggete”oggi mi sento…”e capirete

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